Comi

Pasqua 2019: colora la tua vita!

A Pasqua fai il giro del mondo con le uova del COMI!

    • Vuoi concorrere anche tu al processo di integrazione di tanti amici stranieri?
    • Vuoi sostenerli nel loro cammino verso un dignitoso inserimento nella nostra società?
    • Vuoi dare una opportunità di lavoro alle aziende nostrane?

Bene, allora ti proponiamo anche quest’anno il nostro fantastico uovo di cioccolato al latte o fondente.

Ma perché con questo uovo di Pasqua si fa il giro del mondo? Perché …

    • nasce in un piccolo villaggio della provincia di Oulaidon (Costa d’Avorio) grazie a un progetto di filiera equosolidale della rete Choco Fair Côte d’Ivoire, che tutela le piantagioni promiscue e favorisce la lavorazione a pietra del cacao per il miglioramento delle coltivazioni.
    • lo promuove l’associazione ADGENTES di Pavia
    • la ditta famigliare Dolcem di Modena trasforma il cacao in cioccolato

E le sorprese?

Semplici e adatte a grandi e bambini, arrivano dallo Sri Lanka ad opera di Gospel House Handicrafts un progetto che crea occupazione per le persone in difficoltà nel distretto di Colombo formandole in un mestiere antico come quello della lavorazione del legno.

E la confezione?

I coloratissimi e allegri tessuti del Sénégal da riutilizzare per tovagliette americane, runner e quello che la vostra fantasia suggerisce.

Insomma questo uovo è veramente prezioso e cosmopolita!

Racchiude gusto, qualità, passione, rispetto, impegno e attende solo … di finire nelle tue mani generose.

L’offerta suggerita di € 15.00, al netto dei costi, aiuterà il Comi a sostenere i costi della scuola di conversazione in lingua italiana per stranieri

Quindi, ora che conoscete anche come saranno utilizzate le vostre offerte, ordinateci tante uova e fatelo per tempo!

Telefonate
06-70451061

o scrivete a
comi@comiorg.it

 

servizio civile in Uruguai


Uruguai

Nome progetto: Caschi Bianchi in Uruguai 2018

Luogo: Montevideo

Volontari richiesti: 4 (Sede Montevideo)

DESCRIZIONE DEL PROGETTO PER SEDE

Il progetto di COMI ha luogo nella periferia della capitale Montevideo, nella zona del Cerro e nei quartieri adiacenti quali: Pajas Blancas, Casabó, Santa catalina, La Boyada, Cerro Norte, Las Torres, Barrio Maracaná, Paso de la Arena, Punta de Sayago, la Teja, Belvedere. Le caratteristiche comuni a questi quartieri è l’alto tasso di povertà, soprattutto minorile, e il basso livello educativo delle figure parenterali, uniti alla precarietà lavorativa delle famiglie, la situazione precaria delle abitazioni (molte senza elettricità né acqua corrente), la mancanza di un sistema fognario e la difficoltà dell’accesso ai servizi sociali. Inoltre, la preparazione scolare dei minori negli ultimi anni sta subendo un forte deterioramento le cui cause sono soprattutto all’instabilità emotiva del nucleo famigliare (sono in costante aumento le famiglie mono genitoriali dove spesso il genitore è minorenne o comunque molto giovane) che comporta l’esistenza di disturbi emozionali e difficoltà a livello di motricità e nelle capacità di lettura e scrittura

OBIETTIVI DEL PROGETTO 

-Contrastare l’abbandono scolastico, il poco interesse per l’educazione e la formazione attraverso il rafforzamento dell’offerta di attività pedagogiche, formative e ricreative per circa 200 minori frequentanti la scuola San José e 70 allievi del centro educativo Talitakum.

-Dare ai giovani del Cerro un’alternativa alla vita di strada e alla criminalità fornendo dei percorsi professionalizzanti volti al reinserimento scolastico o alla ricerca do in lavoro per 70 giovani del centro educativo Talitakum

-Sostenere e aiutare i genitori lavoratori e/o studenti offrendo servizi ludico ricreativo pomeridiano per circa 85 bambini della scuola elementare San José. – Promuovere l’educazione alla genitorialità e offrire appoggio alle famiglienella cura, stimolo e incoraggiamento dei propri figli, mirando a uno sviluppo integrale che tenga conto degli aspetti pedagogici, medici, alimentari e ludici per 270 famiglie

 

Destinatari diretti: 

-200 alunni della scuola elementare San José;

-85 alunni della scuola elementare San Joséche beneficiano del dopo scuola grazie al sostegno INAU

-70 alunni del centro educativo Talitakum

-Famiglie di 270 alunni che beneficiano del sostegno psicologico per rafforzare l’educazione parentale

 

Beneficiari:  Circa 35.000 abitanti del quartiere Cerro

Servizio civile in Senegal

SENEGAL
NOME PROGETTO: Caschi Bianch 2018: Interventi Umanitari in Aree di Crisi

LUOGO: regione di Kaffrine (città di Kaffrine e valle del Bao Bolon), Senegal

ANNO DI AVVIO DEL PROGETTO: 2018

Volontari richiesti: 4 (Sede KAFFRINE)

DESCRIZIONE DEL PROGETTO PER SEDE
KAFFRINE (COMI 134144)
Il progetto opera nella regione di Kaffrine, coprendo sia l’area della periferia urbana che l’area rurale della brousse, nella valle del Bao Bolong.
Nel territorio di Kaffrine COMI interviene nel settore Educazione e Tutela dell’Infanzia
Nel territorio di intervento le donne presentano mediamente uno scarso livello d’istruzione e di conoscenza dei propri diritti e sono spesso vittime di matrimoni precoci e di separazioni che le rendono un anello debole della società.
La causa, oltre che la scarsa sensibilizzazione delle famiglie circa l’importanza dell’alfabetizzazione e della frequentazione di istituzioni comunitarie quali la scuola, è anche la distanza di molti dei villaggi dalle scuole. Nelle aree rurali si riscontrano inoltre altre problematiche legate all’infanzia e all’adolescenza quali:
– Alta violenza domestica, anche da parte delle madri: il 70% dei bambini che subisce violenza la subisce dalle proprie madri (The African child policy forum, 2011).
– Pratiche culturali che danneggiano la salute di donne e bambine: diffusione di matrimoni precoci (il 32,0% delle ragazze si sposa prima dei 18 anni e il 9% prima dei 15 anni – Unicef 2016); mutilazioni genitali (il 25,0% delle donne ha subito mutilazioni genitali Unicef, 2014); Molte ragazze sono respinte a scuola e non concludono il ciclo scolastico di base, (l’alfabetizzazione di base femminile è solo il 40% rispetto a 66% di quella maschile secondo il report Unicef 2015).
Tra i maggiori problemi messi in evidenza dalla precedente esperienza del COMI si evidenziano:
– Alto tasso di alfabetizzazione: nell’area urbana della periferia di Kaffrine la frequenza scolastica è scarsamente diffusa, infatti il tasso totale di alfabetizzazione è appena del 38,1%, 49% degli uomini e 28,3% delle donne.
– mancata registrazione alla anagrafe: nella regione di Kaffrine, il 27% dei minori non è registrato all’anagrafe (Unicef, Global database Birth registration, 2016) e nei villaggi della Valle del Bao Bolong i bambini di circa ¼ delle 1400 famiglie non sono registrati all’anagrafe;
– mendicità forzata per i bambini talibés: oltre di un migliaio (stima) di studenti delle scuole coraniche a Kaffrine sono costretti all’accattonaggio;
– difficile accesso al sistema educativo – il tasso di alfabetizzazione è appena del 38,1%;
– carenza di infrastrutture sanitarie adeguate.
I bambini più bisognosi sono anche quelli che subiscono le maggiori violazioni dei diritti e sono molto spesso i più difficili da raggiungere.

OBIETTIVI DEL PROGETTO
– Contrastare l’abbandono scolastico e il disagio psicosociale dell’infanzia e dell’adolescenza nella periferia urbana della città di Kaffrine attraverso il rafforzamento dell’offerta di attività ludico ricreative e artistiche per il recupero scolastico che coinvolgono circa 360 minori frequentanti le scuole pubbliche e 45 minori frequentanti l’internato della Parrocchia Notre Dame de Lourdes.
– Favorire il reperimento di materiale scolastico per 400 bambini delle 2 scuole di brousse di Ndiao Bambaly e Ndioth Nguel attraverso il supporto alla gestione di 2 boutique scolastiche.
– Contrastare la mendicità e migliorare le condizioni di vita e d’apprendimento di circa 100 bambini talibés delle scuole coraniche attraverso la distribuzione di un pasto settimanale e di educazione non formale per la promozione di buone pratiche igieniche, il coinvolgimento di 50 talibés in attività sportive .
– Coinvolgere 40 maestri coranici nell’abbandono della mendicità come pratica educativa per i talibé attraverso degli incontri di discussione e sensibilizzazione.
– Promuovere l’iscrizione dei neonati all’anagrafe e incentivare l’iscrizione dei minori non ancora registrati attraverso la sensibilizzazione di 200 famiglie