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Intervista a Niccolò

Niccolò Rotoloni, 25 anni, agronomo, Cesena, Emilia-Romagna

 

Perché hai scelto di partire per il Servizio Civile Universale in Senegal?

La risposta è da dividere in due parti: ho scelto il Servizio Civile per dedicare un anno della mia vita soltanto a me e a chi avrei conosciuto durante l’esperienza, per riflettere e riposare, ma anche crescere. Ho scelto nello specifico il Senegal perché sin da quando sono bambino ho desiderato scoprire l’Africa e la sua cultura; questo progetto, poi, unisce le mie conoscenze agronomiche a miei interessi personali.

 

A che progetto partecipi? Di che si tratta e qual è il tuo ruolo

Partecipo al Progetto di sviluppo rurale, in particolare mi occupo di supportare e monitorare le attività agricole svolte all’interno di orti comunitari della regione di Kaffrine. Da agronomo è molto stimolante scoprire nuove tecniche di coltivazione e cercare assieme alla persone del luogo una soluzione per migliorare le produzioni.

 

Quali sono state le principali sfide che hai dovuto affrontare (sia che fosse all’inizio che in corso d’opera) ? Si sono risolte? Se sì, come ?

La prima sfida è stata sicuramente lo scoglio linguistico,  sia con il francese in città sia col wolof nei villaggi, il che mi ha obbligato a lavorare sempre con un interprete. Anche il piano culturale mi ha messo in seria difficoltà all’inizio: abituato ad altri ritmi di vita e a lavorare diversamente, adeguarsi e comprendere è stato complicato ma passati dei mesi ho compreso molto meglio come comunicare e interagire con i locali.

 

Highlights di quest’ esperienza. Qual è la prima immagine/situazione che ti viene in mente pensando al Servizio Civile svolto finora?

Io che mi trovo nel dietro di un pick-up assieme a dei volontari senegalesi e trasportiamo piante di mango e papaya da donare alla popolazione di un villaggio che ci aspettava contentissima. Una volta arrivati è cominciata una festa, con pranzo infinito di benvenuto e danze tradizionali, dove ho ballato anche io. Emozione indescrivibile.

 

Cosa ti ha colpito dell’ambiente in cui ti trovi?

La capacità di rimanere sempre stupito e sorpreso di ciò che accade intorno a me. Ho imparato a non dare più nulla per scontato e a emozionarmi costantemente.

 

3 parole significative

Stupore→ l’essere continuamente spiazzato dalla realtà che mi circonda, nel bene e nel male

Conoscere → continua conoscenza e scoperta del contesto culturale e di me stesso

Inshallah →rappresenta a pieno il modo di lavorare locale. A volte si traduce in un lavoro sbrigativo, che però per le persone di qui è perfetto: se Allah vuole così, va bene. Un po’ come il migliore dei mondi possibili di Leibniz

 

Vuoi aggiungere qualcosa? C’è qualcosa che ci tieni venga detto rispetto l’esperienza del Servizio Civile, il Senegal ecc. Qualcosa che assolutamenti vuoi che passi e che si sappia

Ci saranno momenti difficili, dove la lontananza da casa si farà sentire forte. Ma le soddisfazioni che ti donano le persone senegalesi è talmente alta che ne vale assolutamente la pena. Tornando indietro rifarei tutto. Non fermatevi davanti agli ostacoli, sono quelli che a fine esperienza vi ricorderete con più gioia.

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